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Acqua corporea ed esercizio fisico

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Acqua corporea ed esercizio fisico

Il nostro corpo è composto, mediamente, per oltre il 60% di acqua.

Il suo contenuto dipende da diversi fattori, quali:

  • Età: al momento del concepimento il primo abbozzo di cellule contiene circa il 90% di acqua, mentre questa percentuale è destinata a diminuire con l’invecchiamento;
  • Sesso: la donna presenta circa il 10% di acqua corporea in meno rispetto all’uomo a causa di una più alta percentuale di grasso corporeo.

Escludendo i tessuti ossei e di grasso corporeo l’acqua rappresenta circa il 72% della composizione corporea.

acqua corporea

acqua corporea

 

Distribuzione dell’acqua corporea.

Il contenuto di acqua nel nostro corpo risiede per il 60% all’interno delle cellule (acqua intracellulare) e per il 40% all’esterno delle cellule (acqua extracellulare), ovvero nel liquido sinoviale, liquido pleurico, liquido peritoneale, liquor del Sistema Nervoso Centrale e nel restante ambiente extracellulare.

Perdite di acqua.

Ogni giorno un soggetto adulto sedentario perde circa 2-2,5 L di acqua così distribuiti:

  • 1-2 L di acqua con le urine;
  • 450 mL con la traspirazione;
  • 250-350 mL dai polmoni con l’evaporazione;
  • 200 mL con le feci

Acqua e attività fisica.

Il corpo umano lavora in condizioni ottimali alla temperatura di 37°C: per la termoregolazione questo si avvale di sistemi complessi capaci di rimediare anche a minime variazioni (0,5°C). A riposo la cute provvede ad eliminare circa il 20-25% di calore tramite la sudorazione mentre in condizioni di esercizio fisico si arriva ad eliminare addirittura il 75-80%: vengono consumate circa 12 kcal/min per i processi di sudorazione e per ogni percentile in meno di peso corporeo la temperatura corporea aumenta di 0,20°C.

L’acqua viene perduta prevalentemente col sudore, il quale contiene circa 20-50 mmol di sodio, contro i 150 mmol contenuti nell’acqua extracellulare: con la sudorazione perdiamo quindi molta più acqua che sale.

 

Il senso di sete.

La sensazione della sete viene stimolata dalla riduzione di acqua circolante percepita a livello dell’ipotalamo anteriore e dall’area preottica quando il livello di idratazione scende dell’1-2%.

Quando la concetrazione di soluti nel plasma supera dell’1-3% la soglia di 280 mmol/L l’organismo reagisce incrementando la produzione dell’ormone antidiuretico (ADH) riducendo così la filtrazione glomelurale a livello del rene con conseguente calo nella produzione di urine e riducendo così la perdita di acqua.

Idratazione ed efficienza fisica.

La perdita dell’1% di peso corporeo determina una perdita del 5% nella performance atletica. La perdita del 2% di acqua pari al peso corporeo compromette il lavoro muscolare ed un efficiente controllo della temperatura, causando un calo prestativo di circa il 10% con complicazioni a livello cardiocircolatorio (tachicardia) e nervoso (perdita dell’attenzione e rapida insorgenza della fatica). 

acqua corporea ed efficienza fisica

acqua corporea ed efficienza fisica

 

Valutazione dello stato di idratazione.

Per misurare il livello di idratazione del soggetto si usano diverse metodiche più semplici e immediate o strumentali come:

  • Calcolo del peso corporeo prima e dopo l’attività: 1 g di peso corporeo in meno corrispondono a circa 1 mL di liquidi perduti;
  • Bioimpedenziometria: attraverso un passaggio di corrente elettrica a bassa potenza ed alta frequenza (50 kHz) misura la resistenza, reattanza e angolo di fase dei tessuti corporei rilevando comparto magro (FFM), comparto grasso (FM) e stato di idratazione coporea (acqua corporea totale TBW, acqua intracellulare ICW, acqua extracellulare ECW).
  • Analisi delle urine: attraverso una scala di colorazione è possibile valutare il proprio stato di idratazione
Acqua corporea e urine

Acqua corporea e urine

 

Eccesso di acqua.

L’eccessiva sudorazione e il tentativo di recupero di liquidi persi può portare ad un’esagerata idratazione e/o insufficiente recupero dei sali minerali perduti.

Si può passare da un’alta concentrazione di soluti nel plasma (iperosmolarità) alla condizione opposta (iposmolarità) caratterizzata da livelli di sodio inferiori alle 135 mmol/L che può portare all’insorgenza di cefalee, spossatezza, vertigini, nausea, collasso e addirittura coma.

Regole generali dell’uso di acqua nello sport.

Ogni soggetto deve adattare il proprio profilo di idratazione in base alle sue necessità (composizione coporea, livello e tipo di attività praticata) ricordandosi che la capcità renale di eliminazione dei liquidi è di 600-800 mL/h.

l’American College of Sports Medicine (ACSM) consiglia di attenersi ad alcune regole:

  • Almeno 4h prima dell’attività fisica bere 400-600 mL di acqua ed altri 200-300 mL nei 10-15 minuti precedenti l’esercizio;
  • Se l’esercizio dura meno di 60 minuti bere 90-200 mL di acqua ogni 15-20 minuti, se dura di più bere 90-200 mL di acqua contenente carboidrati ogni 15-20 minuti;
  • Dopo l’esercizio fisico bere 400-600 mL di acqua o bevande idrosaline per ogni 500g di peso corporeo perduto, da recuperare entro 2h dall’attività fisica.

 

Riferimenti

  • Strenght&Conditioning, Calzetti&Mariucci Editore
  • American College of Sports Medicine, Lippincott Williams & Wilkins
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